La fede va da sé. La fede cammina da sola.
La fede è tutta naturale, è tutta andante, tutta semplice, tutta quieta...
È una buona donna che si conosce, una buona vecchia donna, una buona vecchia parrocchiana, una buona donna della parrocchia, una vecchia nonna, una buona parrocchiana.
...Per non credere, bambina mia, bisognerebbe coprirsi gli occhi e le orecchie.
La carità va da sé. La carità cammina tutta sola.
Per amare il prossimo basta solo lasciarsi andare.
La carità è tutta naturale, tutta fresca, tutta semplice, tutta alla mano.
È il primo movimento del cuore. La carità è una madre e una sorella.
Per non amare il prossimo, bambina mia, bisognerebbe coprirsi gli occhi e le orecchie.
Ma la Speranza non va da sé. La speranza non va da sola.
Per sperare, bambina mia, bisogna essere felici, bisogna aver ottenuto, aver ricevuto una grande grazia.
È la fede che è facile ed è non credere che sarebbe impossibile.
È la carità che è facile ed è non amare che sarebbe impossibile.
Ma è sperare che è difficile!
E quello che è facile è disperare ed è la grande tentazione!...
...Eppure la piccola Speranza avanza tra le sue due sorelle maggiori
e cammina persa nelle gonne delle sue sorelle.
Si ama credere che siano le due grandi a tirare la piccola per mano.
Ma è la Speranza nel mezzo che si tira dietro le sue sorelle grandi, la Fede e la Carità.
Charles Péguy - “Il portico del mistero della seconda virtù”