Caro Capo, grazie di essere sceso nel mondo dei ragazzi!

 

Al momento di salire in macchina Laura mi guarda e dice:
“Sono anni che faccio servizio negli scout.
Non devo lamentarmi perché mi danno molto.
Ma è una grossa fatica, è un’attenzione quotidiana che prende testa e cuore.
Non è facile quando il lavoro, la famiglia, il fidanzato e la società stressata ti comprimono, ti schiacciano, ti squarciano.
Come faccio ad essere un esempio per i miei ragazzi?
In questo periodo la debolezza e la stanchezza mi pesano molto.
Vorrei sentirmi dire una parola di incoraggiamento!”.

 

Signore, tu sai quanto coraggio si nasconde dietro a queste parole.
Tu conosci la tenacia di tanti Capi che si rendono disponibili per percorrere un pezzettino di strada con i propri ragazzi, nella speranza di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’hanno trovato!
A tutti questi Capi va detta una semplice parola, tante volte dimenticata:
Grazie!
Grazie di esserci!
Grazie di essere presente nella tua Unità.

Certo, potevano scegliere la scorciatoia dell’assenteismo, ingannando i loro ragazzi con la scusa dei mille impegni seri del lavoro, della laurea, degli esami.
Invece hanno scelto di essere presenti in ogni momento:
Quando squilla il telefono per sentirsi dire che la metà dei ragazzi non verranno all’attività preparata in ore e ore di staff!
Quando sembra che tutto crolli perché ormai non c’è più lo spirito giusto!
Quando lo staff si trasforma in un cespuglio di persone che se la prendono per così poco!
Ma anche quando i Lupi o le Cocci saltano al collo per la  troppa gioia di rivedere i loro Capi!
Quando le Guide o gli Esploratori confidano per la prima volta i loro segreti, cose che non direbbero mai ai loro genitori!
Quando finalmente vedono i loro Rover o Scolte prendere la Partenza dopo anni di “pazienza educativa”!
A questi Capi va detto questa tua Parola: “Bene, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone!” (Matteo 25, 23)

Essere presente non è altro che il segno dell’Amore.
Chi ama sente l’urgenza di stare vicino all’amato!
Questa è la logica stessa di Dio perché Dio è Amore!
Lui è l’innamorato che non sopporta la distanza tra l’Infinito e il finito, tra il Creatore e la creatura.
E’ per questo che Dio decise di ‘scendere nel mondo degli uomini’ per condividere la nostra vita, il nostro gioco, la nostra avventura, la nostra route camminando per la strade di Israel alla ricerca della pecora sperduta.

Quanto è stimolante vedere che il metodo scout segue la ‘logica’ stessa di Dio!
Al Capo è richiesto di ‘scendere nel mondo dei ragazzi’ per giocare con loro, per vivere l’avventura con loro, per fare strada con loro.
Sì, il vero senso dell’amore è la discesa!
E’ il chinarsi verso il debole per aiutarlo, per sollevarlo, per sanarlo!
Lo sentono le madri che vedono i loro figli scivolare a terra,
lo intuiscono gli infermieri o i medici che si chinano sui letti dei loro malati,
lo capiscono i Capi che vedono troppi giovani tristi sulla soglia della vita adulta,
lo vive per primo Dio che si fa uomo in Gesù Cristo per salvare tutta l’Umanità arrotolata nel peccato.

Ma se il Capo scende nel mondo dei ragazzi, non è per rimanere in basso.
E’ per risalire con loro,
trascinandoli con il suo esempio e con la sua parola verso la meta dello scoutismo:
l’uomo e la donna della Partenza,
persone responsabili,
capaci di guidare la propria canoa nel mondo nuovo e sconosciuto della vita adulta.

Grazie a voi, cari Capi, per essere presenti con il vostro ‘grembiule’ di servitori.
Grazie di essere scesi nel mondo dei piccoli e di chi cerca la felicità!

Padre Stefano dell’Abbazia di Sant’Antimo

 

Padre Etienne

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