Dove punta la bussola della mia vita?

 

 

La sala della pizzeria era piena di un fumo.
Ragazzi e ragazze, tutti in compagnia, erano seduti al tavolo.
Le bottiglie si svuotavano per riempire i bicchieri di alcool e di spensieratezza.
Brilli, ognuno diceva la sua. Ciascuno argomentava tra grida e urla.
Nessuno ascoltava nessuno. Ma tutti parlavano. Tutti affermavano:
“Il male è la prova della non esistenza di Dio”.
“La Chiesa non capisce niente della gente e si allontana dal mondo per attaccarsi al denaro!”
“Prima di parlare di sesso, il Papa dovrebbe provarlo!”
Trascinato nella mischia, sono entrato nella discussione.
Anch’io ho sputato, criticato, giudicato, condannato.
Anch’io mi sono fatto prendere dalla facilità di alcune affermazioni, andando dietro al gruppo di amiconi...
Ho perso così la mia coerenza.

Signore, eccomi davanti a Te, straziato tra la mia vigliaccheria e il tuo Vangelo: “Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei Cieli”. (Matteo 10, 33)
Per un momento, la lancetta della bussola della mia vita è impazzita ed ho perso l’azimut del Cielo.

Signore, perché gli uomini di questo mondo materialista utilizzano alcuni strumenti, ad esempio la bussola, che indicano solamente la terra?
Bussola in mano, scientificamente si sforzano per controllare la direzione di ogni persona,
per avere un consumatore in più, per calcolare se tutti vanno nella direzione del profitto,
per rinchiudere tutti quanti nella tranquilla prigione rosa del benessere.
Signore, perché gli esperti che fanno l’opinione pubblica utilizzano bussole che indicano solamente la terra e mai il Cielo?
Visto che le loro scienze e le loro leggi non indicano il Cielo, hanno concluso che il Cielo non esiste!
Peggio per loro!

Signore, dammi una fede luminosa per orientare nuovamente l’ago della mia bussola verso il Cielo,
una bussola che non punti né ad est né ad ovest, né a nord né a sud,
una bussola libera come il vento perché punta il tuo Cielo,
una bussola sospettosa perché non controllabile dagli uomini.
Allora ritroverò la mia coerenza, e avrò la forza di essere cristiano, un ‘uomo insolito’ che non teme di remare controcorrente.

Signore, il Cielo è il mio azimut.
Non posso compromettermi con i miei amici al punto da perdere il Cielo.
Posso cedere su tutto, ma su questo, MAI!
Sono stato invitato da Te. E’ il primo invito che ho ricevuto con il battesimo.

Ed è l’unico al quale voglio assolutamente rispondere con la mia PRESENZA.

 

Padre Etienne 

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