Gli occhi

 

 

E’ domenica. La Messa è appena finita.
Le campane suonano la gioia della Resurrezione.
Allegria di una mattina primaverile e bellezza del ritrovarsi insieme.
Sul piazzale della chiesa, gruppetti di amici, di donne, di ragazzi e di anziani gustano l’agape condivisa.
Bambini scherzano, correndo e giocando a nascondino in mezzo alla gente radunata.
Sto in mezzo a tutti loro, felice.

Chiacchiero con un’amica quando, d’un  tratto, mi accorgo che una bambina di circa due anni mi fissa con i suoi occhi.
E’ lì, timida ed esitante, con le manine appoggiate alla porta della chiesa.
Non è particolarmente bella.
E’ semplicemente graziosa nel suo vestitino.
Mi guarda ed io la guardo.
E’ lì, piccola, e mi guarda.
Sono là, alto, e la guardo.
Ci guardiamo l’un l’altro.
Girandomi verso la mia amica dico:
“Hai visto ciò che vedo?”
“No!” mi rispose.
“Ma guarda bene questa bambina. Guarda bene!” ripeto.
“Non vedo niente” insisteva la mia amica.
“Si, guarda gli OCCHI! Non vedi due Paradisi e tutta la bellezza di Dio presente in questa bambina?”


Quante volte siamo rimasti stupiti dall’innocenza dello sguardo di un bambino!
Occhi limpidi e cuore semplice, pronto a seguire il nostro esempio.
Quante volte invece siamo rimasti disgustati per esserci sporcati a contatto con la sozzura del mondo!
Più volte il Signore ci ammonisce dall’essere occasione di scandalo:
“Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli. Vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei Cieli”. (Matteo 18,10)

 

Padre Etienne