Mi hai abbandonata!

 

Perché  non sei venuto?
Sono ore e ore ormai che aspetto alla stazione, davanti ai binari.
Forse avrò sbagliato? Non è possibile.
E’ lui stesso che mi ha dato appuntamento quando mi ha chiamato l’ultima volta:
“Aspettami lì, arrivo subito”.
Non vedevo l’ora di rivederlo, di abbracciarlo di nuovo dopo burrascose tensioni che esistevano tra noi da alcune settimane!

Per ore e ore ho visto decine e decine di treni arrivare e partire:
folle di persone scendere dai treni,
studenti andare all’università,
uomini d’affari sempre di fretta,
donne che passeggiavano con i loro bambini,
innamorati abbracciarsi con passione prima della partenza,
mendicanti con la mano aperta e lo sguardo supplicante,
anziani aiutarsi a portare i bagagli,
ragazze truccate per attirare lo sguardo,
persone annoiate che perdevano il loro tempo...
In questa folla indifferente il mio cuore ti ha cercato.
I miei occhi non si sono stancati di scrutare la folla per trovare il tuo volto.

All’inizio ero felice di rivederti!
Ma troppo presto il mio entusiasmo si è trasformato in paura.
Il sospetto di non rivederti più si è insinuato nel mio pensiero.
Ti ho cercato al cellulare, ma era spento.
Ti ho chiamato a casa, ma non c’eri.
Speravo che tu fossi con i  tuoi migliori amici, ma invano.
Dove sei andato?
Quale altro cuore ti ha rapito per riempirti di gioia?
Quale ragazza ti ha sedotto al punto di attirarti nella dolce prigione delle sue braccia?

Solo l’amore che provo per te mi ha dato la forza per stare così a lungo davanti ai binari ad aspettarti.
Le ore d’attesa però,  hanno affievolito la speranza.
Perché mi lasci sola? Perché mi hai abbandonata?
Ormai non mi rimane che angoscia nera e solitudine amara.
Tre anni passati insieme e conclusi così?
Senza saluti, senza attenzioni.

Adesso mi gira la testa.
Perché è successo proprio a me?
Mi sembra che la terra sprofondi sotto i miei piedi.
Non so dove andare, dove battere la testa.
Trascino i miei passi per vie che non hanno più nomi.
Incrocio persone che non hanno più volti. Tutto è irreale.
Solo tu, solo tu! Mi manchi terribilmente: la tua mano, i tuoi occhi, la tua voce. Dove sei?
Non esisto più e non ho più consistenza. Sto scomparendo.
Hai aperto la ferita dell’amore: chi potrà mai guarirla?

“Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto già se ne era andato, era scomparso.
Io venni meno per la sua scomparsa.
L’ho cercato, ma non l’ho trovato, l’ho chiamato, ma non m’ha risposto.
Mi hanno trovato le guardie che perlustrano la città.
Mi hanno percosso, mi hanno ferito, mi hanno tolto il mantello le guardie delle mura.
Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che cosa gli racconterete?
Che sono malata d’amore!” (Cantico dei Cantici 5, 6-8).

Come consolarti, amica troppa sola e terribilmente delusa?
Esistono forse delle parole per medicare la sofferenza del tuo cuore?
Non oserei dirti niente per non essere ipocrita, se non darti l’esempio di un Altro che è stato terribilmente solo ed ha urlato: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27, 46).
Questo voce è il discreto segno della sua presenza al tuo fianco.

 

Padre Etienne