Mi sono masturbato

 

Ancora una volta sono caduto, Signore!
Adesso mi faccio schifo, veramente!
La lotta è troppo difficile.
Non ce la farò mai!

Mi sentivo strano. In me percepivo molte agitazioni. Ero nervoso.
E’ stato proprio in quel momento che la tentazione ne ha approfittato.
In agguato, mi ha sedotto e mi attirato.
Si è infiltrata, subdola.
All’inizio non volevo.
Poi l’ho intravista appena, appena.
L’ho vista, bella e seducente, in una rivista pornografica.
L’ho accarezzata dolcemente ripensando a quel film dell’altra notte.
L’ho stretta tra le mie braccia sognando un volto sensuale.
L’ho goduta per un attimo.
Ma l’estasi mi ha lasciato... stupido e vuoto!
Mi sono ritrovato vergognoso, con la mia impurità tra le mani.


Ormai il mio peccato mi sta sempre dinnanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato e quello che è male, io l’ho fatto.
Signore, non guardarmi così perché sono curvo e sozzo!
Sarai sicuramente arrabbiato con me.
Dove strisciare per evitare il tuo sguardo e quello degli altri che sembrano leggermi dentro?
Dove nascondermi?


Amico mio, figlio del mio amore, non avere paura.
Non sono un ‘carabiniere’ che castiga, ma un Padre che ama e perdona.
Su, alzati subito e vieni.
La cosa più grave non è cadere, ma preferire rimanere a terra.
Non scoraggiarti e dimentica la tua stoltezza.
Buttati nelle mie braccia perché non temo la tua impurità.
Non sai che sono più grande del tuo cuore?
Non sai che ti amo più di quanto tu hai amato il peccato?
Allora gusterai a pieno la gioia libera del perdono quando sentirai:
“...Io ti assolvo da tutti i tuoi peccati, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

 

Padre Etienne

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