I pellegrini della Felicità!

 

La piccola tribù del Clan si è alzata molto presto questa mattina per conquistare gli orizzonti della Felicità.
Certo, la meta è Alta e la strada è faticosa, ma non importa.
Siamo giovani, pronti a spaccare il mondo perché senza Felicità non possiamo vivere.
Il nostro sogno è avere gli occhi pieni di luce e il cuore gonfio di pace.
Allora incamminiamoci!

Pellegrini, siamo partiti con gli scarponi ai piedi, il bastone in mano, ricchi di speranze e certi di arrivare, oltre le nostre paure ed i nostri limiti!
Ben presto però, abbiamo dovuto fare i conti con le nostre fatiche!
I troppi chilometri che non finiscono mai perché dietro la curva o dopo la salita non esiste la sosta tanto attesa, ma solo strada e strada verso l’infinito;
il troppo sole di mezzogiorno che con i suoi raggi schiaccia anche il migliore dei viandanti;
la troppa sete che rende le labbra appiccicose come colla e impedisce di parlare al vicino;
il troppo male alla schiena per lo zaino esageratamente pesante e le vesciche che provocano crudeli fitte ai piedi;
e poi c’è la Comunità che non è più tale perché i primi e i forti non sanno aspettare gli ultimi, o semplicemente adattare il loro passo a chi sta indietro.
Dove è andato a finire l’ardore degli inizi facili?

Eccoci Signore, siamo partiti come pellegrini allegri sulla piste della Felicità e adesso siamo ridotti ad un branco di scoraggiati sulla strada della vita, tutti esauriti e senza energia per andare avanti e fare altre scelte.
Siamo stravaccati a terra, ridotti a nulla!

Chi ci darà un attimo di ristoro per riprendere fiato, curare le ferite, sanare i corpi ed i cuori spezzati dalla pesantezza della vita?
“Venite in disparte e riposatevi un po’!” (Marco 6, 31).
“Venite a me voi tutti che siete stanchi ed oppressi, e io vi ristorerò” (Matteo 11, 28).
“Ero forestiero e mi avete ospitato!” (Matteo 25, 35).

Forse ci serviva la dura asprezza del pellegrinaggio,
l’aver toccato il fondo del nostro niente,
l’esserci bagnati il volto di lacrime a causa della troppa fatica,
per capire quanto è dolce gustare un’accoglienza, un calore e un abbraccio:
“Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me;
e chi accoglie me, non accoglie me, ma Colui che mi ha mandato” (Marco 9, 37).

Grazie Signore per la tua Providenza che non ci ha mai abbandonato durante la Strada estiva.
Grazie per la tua Mano invisibile che si è fatta presente in tanti piccoli particolari e delicatezze che non avremmo mai colto, se non avessimo toccato con mano la nostra povertà.
Ogni giorno ci hai dato il tuo pane quotidiano.
Sì, più che mai sei Padre che ha cura dei propri Figli, lungo il loro pellegrinaggio verso la Felicità.

Adesso con la forza datagli dal tuo Ristoro e della tua Presenza, la piccola tribù del Clan può riprendere, umilmente, il suo pellegrinaggio verso la meta desiderata.
La Route estiva è diventata un ‘trampolino’
per affrontare con grinta il nuovo anno,
fare nuove scelte,
vivere un servizio più ardente e generoso,

perché “Il vero modo di essere FELICI è quello di procurare la FELICITA’ agli altri” (B.P.)

 

Padre Etienne

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