Zizzania!

 

L’altra sera, quando sono partito per andare alla riunione, frullavano nella mia testa i tanti pensieri della giornata.
Speravo nella Comunità.
Quando sono tornato a casa, ero stremato e insicuro.
Disperavo della Comunità.
Aspettavo conforto ed ho trovato incomprensione.
Cercavo una Comunità accogliente, quasi fosse una famiglia e ci siamo rizzati gli uni contro gli altri come stranieri.
Adesso lo scoraggiamento mi assale, la paura del futuro mi stringe.
Sarà ancora possibile credere nella Comunità, anche se mi logora, ma senza la quale non posso esistere?

Cosa mai è successo?
All’inizio niente di grave, era una riunione di routine.
I capi avevano ben preparato l’attività.
Con alcune provocazioni, volevano stimolarci a riflettere, a parlare e a confrontarci.
Ma ci sono quelli che non ascoltano mai.
Quelli che non fanno attenzione.
Quelli che sono distratti, sempre dietro solo ai loro interessi.
Forse anche i capi stessi si sono espressi male.

Insomma, è successo un putiferio:
quello abbaiava come il cane legato davanti alla porta di casa;
quella strillava come l’oca quando passa il viandante;
quello pretendeva di avere sempre ragione come il gallo che tiene alto il becco;
quella feriva con la punta delle unghie e le frecciatine della lingua;
alcuni zittivano gli altri, come il gatto con i peli ritti sulla schiena, covando un rancore segreto.
Non era più una Comunità, ma il cortile della fattoria con animali discordi, ciascuno seguiva il proprio pensiero e accusava l’altro di pensarla diversamente...

Signore, mi sono ricordato che tra
ciò che pensiamo,
ciò che diciamo,
ciò che vogliamo dire,
ciò che crediamo di dire,
ciò che sentono realmente,
ciò che vogliono sentire,
ciò che credono di capire,
ciò che vogliono capire,
ciò che capiscono realmente,
... ci sono almeno nove possibilità per imbrogliarsi e non intendersi.

Allora ho voluto rileggere la tua Parola:
“Una bocca amabile moltiplica gli amici, un linguaggio gentile attira i saluti.
Per un amico fedele, non c’è prezzo.
Un amico fedele è un balsamo di vita, lo troveranno quanti temono il Signore”
 (Siracide 6, 5...17). 

padre Etienne

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