Come mai si fa fatica ad accogliere il dono della fede?

 

Quanto è importante creare o ricreare le condizioni perché la gratuità di Dio possa essere ricevuta! Se non esiste una certa disponibilità ad accogliere la fede, il dono di Dio non tarda a morire! Questa è sicuramente la condizione di tanti giovani che hanno perso la fede, perché, alla proposta di Dio, hanno presentato un cuore ingombrato da mille interessi! Il vero problema che sterilizza la fede oggi, è qui!

Forse un semplice esempio farà capire meglio in cosa consiste la difficoltà: se un povero mendicante vuole ricevere un aiuto, deve presentare una mano aperta e accogliente. Se invece la mano è chiusa, l’offerta cade a terra, inutile! Per la fede è la stessa cosa! Ci sembra di sentire il Vangelo di stamattina? “Mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù, cominciò a gridare e a dire: ‘Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!’. Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: ‘Figlio di Davide, abbi pietà di me!’. Allora Gesù si fermò e disse: ‘Chiamatelo!’. E chiamarono il cieco dicendogli: ‘Coraggio! Alzati, ti chiama!’. Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: ‘Che vuoi che io ti faccia?’. E il cieco a lui: ‘Rabbunì, che io riabbia la vista!’. E Gesù gli disse: ‘Và, la tua fede ti ha salvato’. Subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada” (Marco 10, 46-52).

Dio passa nella nostra vita con il dono della fede. Certe persone lo accolgono, altre invece sono incapaci di accoglierlo. Cosa è successo? Quali sono le origini di questa chiusura che sterilizza la fede? Forse perché la fede non è stata trasmessa da nessuno, in modo particolare in famiglia; perché si è vissuta un’educazione senza attenzione alla fede; perché c’è stato scandalo da parte di chi doveva essere testimone della fede; perché si è rimasti scioccati dal male nel mondo; perché si sono fatti degli incontri o delle letture che hanno reso la fede confusa; perché la passione per il successo scolastico o lavorativo, o l’avidità per il denaro hanno completamente assorbito il cuore al punto di fregarsene della fede; perché il gusto per il piacere più sfrenato ha sepolto la persona nei sensi facili e morbidi; perché il contesto sociale è decisamente antireligioso e chiuso alla fede, a tal punto che è difficile percepire Dio, ecc... allora la fede non interessa proprio! L’uomo sembra sordo ai richiami del Cielo! Anche se passassero San Giovanni Battista o San Paolo in persona, non servirebbe a niente, non sarebbero ascoltati! Gesù ne parla con estrema lucidità, nella sua parabola del seminatore: “Voi dunque intendete la parabola del seminatore: tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta” (Matteo 13, 18-23).

Padre Stefano
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