Per amare qualcuno, bisogna anzitutto amare se stessi.

 

~ Paradossalmente, per poter incontrare una persona bisogna anzitutto aver incontrato se stessi. Per incontrare se stessi, bisogna essere stati incontrati da qualcuno. In altre parole: la condizione necessaria per amare una persona come si deve è anzitutto quella di amarsi. Amarsi però è possibile solo se prima si è ricevuto l’amore. La Parola di Dio lo conferma a più riprese: “Amerai il prossimo come te stesso” (Matteo 22,39) e ancora “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati” (Giovanni 15,12).

~ Le tappe dello sviluppo dell’amore sono dunque tre: sono stato amato, dunque mi amo, perciò posso amare e incontrare la persona giusta.

1.     La prima tappa consiste nel ricevere amore da qualcuno: un parente, un fratello, un amico... Quest’amore si chiama “eros. Ricevere tale amore è necessario per crescere e trovare la propria identità. L’amore “eros” è un amore che tenda “salire”, in quanto attira tutte le cose a sé, comprese le persone. Il fine di questo amore è il proprio Io. È un amore importante, ma se non viene salvato dall’amore-Dono, rischia di ridurre tutto e tutti ad oggetti da possedere e da distruggere nel proprio Io. L’amore “eros” deve essere salvato e liberato dall’amore “agape”, cioè il possesso è chiamato a tradursi in un dono gratuito e generoso.

2.     La seconda tappa è conseguenza della prima: l’amore ricevuto permette di scoprirsi, di accogliersi come si è, di amarsi. È autostima in quanto amore e rispetto per se stessi. Questa seconda tappa è fondamentale per iniziare un serio cammino di coppia. Avere stima di se stessi infatti è la condizione per osare le scelte d’amore e di rispetto per l’altro/a. Senza di essa, invece, non si tarda a fare dell’altro/a un “salvagente affettivo” per annientarsi in lui o approfittarne egoisticamente.

3.     La terza tappa consiste nel dare l’amore. La dinamica di questo amore è  “scendere” in quanto fa uscire da se stessi per andare verso l’altro, per chinarsi su di lui, per dare tutto se stesso perché… si ama davvero! Quest’amore si chiama “agape. È la più bella espressione dell’amore perché è gratuita.

~ Purtroppo lungo queste tre tappe dello sviluppo dell’amore succede spesso che ci siano delle carenze affettive che creano seri disturbi: la mancanza di amore, di attenzione, di presenza da parte di genitori, soprattutto quando si è piccoli, impedisce di volersi bene davvero. Ciò crea uno squilibrio affettivo che indebolisce la propria autostima. E quando si fa fatica ad accettarsi e a rispettarsi, si rischia di non amare l’altro gratuitamente di un amore “agape”, ma di cercarlo ed amarlo per colmare delle carenze. L’amore “eros” non arriva a passare alla tappa successiva, cioè l’amore “agape”. E dopo i primi momenti di trasporto e di gioia, la coppia rischia di arenarsi nella noia e nel compromesso, o semplicemente di… scoppiare!

 Padre Etienne

Joomla templates by a4joomla