La convivenza è veramente la soluzione?

 

  • E’ significativo osservare che la convivenza non è mai esistita nelle diverse culture antiche: l’unico modo per mettersi con una persona era il contratto o l’alleanza celebrata davanti a tutti. Senza il benestare dell’autorità parentale o religiosa o civile, non era possibile vivere insieme.
  • Questo riconoscimento sancisce la scelta della coppia come un impegno pubblico. La loro famiglia si inserisce nella vita della società. L’intimità del loro amore può aprirsi su un Terzo, cioè il figlio che troverà il suo posto nella città. E nel caso di liti o di controversie, il marito o la moglie possono essere legalmente difesi. La scelta della convivenza è puramente individualistica in quanto è la scelta di un uomo e di una donna che si accordano per mettersi insieme, senza fare nessun riferimento alla comunità che sia ecclesiale o sociale. Non essendo ratificata da nessuna autorità legale, la convivenza non tutela nessuno. Legalmente nessun convivente è protetto.
  • In un primo momento sembrerebbe che la convivenza risolvesse le difficoltà e i timori della coppia. A lungo andare però si rischia di imbattersi in nuove paure e difficoltà. La convivenza non ha risolto niente, ha solamente accantonato i problemi, con il rischio di vederli ripresentarsi più tardi, con tutto il loro impeto!
  • Qualcuno dirà che matrimonio e convivenza sono pressappoco cose simili. Ovviamente si tratta di due persone che vivono insieme nella stessa casa. La differenza però è immensa! La convivenza è mettere due Tu insieme e anche se condividono tutta la vita, sono sempre due Tu. Il sacramento del matrimonio invece sono due Tu che diventano una cosa nuova, cioè un solo Noi perchè oltre ad essere lui e lei insieme, Cristo è con loro. La Sua presenza cambia completamente il rapporto di coppia: sono “Una-Cosa-Sola”. Il sacramento del matrimonio dà alla coppia una radicale trasformazione che nessuna convivenza potrà mai dare.
  • Quando si è fidanzati, la convivenza è la Grande Tentazione! Anche se si presenta come una scelta confacente o “alla moda”, ciò non significa che sia la scelta giusta. Dietro alla decisione di convivere, si nascondono non pochi pericoli, tra i quali una maggiore possibilità di separarsi… un giorno.

 

Cosa fare?

 

~ Bisogna dire alle coppie tentate di imboccare la scorciatoia della convivenza che esistono altre strade per riscoprire il loro stare insieme.

  • L’antidoto alla convivenza è il fidanzamento vissuto come cammino insieme e responsabile verso la Meta Alta del matrimonio. Riteniamo importante ripetere ed insistere: il fidanzamento deve essere riscoperto come momento unico per armonizzare i cuori. “Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata” (Geremia 2,2).
  • Oltre al fidanzamento, è altrettanto importante considerare con attenzione la preparazione al sacramento del matrimonio nel quale l’amore della coppia attingerà nuove energie, nella grazia del Signore.
  • Capita spesso di incontrare coppie che convivono per i motivi più svariati: vanno accolte senza pregiudizi, vanno aiutate ad aprirsi su orizzonti nuovi, forse mai conosciuti... cioè il matrimonio! Non di rado, dopo anni di convivenza e dopo la nascita di un figlio, cresce il senso di responsabilità e la voglia di trovare una “forza” nuova per andare avanti nella vita.

 Padre Stefano

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