Unità della persona

 

L’uomo ha sempre cercato, cerca tuttora e cercherà sempre la felicità. Questa voglia di essere felice è impressa nel più profondo del suo essere. Ne ha una tale nostalgia che si può tranquillamente affermare che l’uomo non è libero di fronte alla felicità. E’ costretto a mettersi in cammino per raggiungerla, in un modo o nell’altro.
Ma molto spesso – non sempre però - man mano che egli vi si avvicina, questa gli sfugge. Quando pensa di averla afferrata, ecco che la felicità si tramuta in amarezza. L’uomo non fa che rincorrere deludenti miraggi, esaurendo le proprie energie! C’è senz’altro qualcosa che non va! Cosa è successo?
L’unità della persona che è garanzia necessaria per una crescita armoniosa, è soggetta a violente forze centrifughe sia interne che esterne. C’è uno squilibrio causato da una rottura iniziale: il peccato. Esso allontana l’uomo da Dio, lo mette in opposizione con se stesso, con il suo prossimo e con il cosmo. Il peccato ha introdotto la divisione e la rovina nel cuore dell’uomo, questo essere insoddisfatto, alla ricerca della felicità!
Queste forze centrifughe che spezzano l’uomo, agiscono a tutti i livelli. Pian piano le tre componenti dell’essere umano create nell’unità – il corpo, lo spirito e l’anima - si sparpagliano. Nel cuore dell’uomo esiste una frontiera sulla cui linea di confine si affrontano, in una faticosa lotta interiore, il bene e il male: “Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti, non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto... Sono uno sventurato!” (Romani 7, 14-15).

 

 

La tecnica moderna ha decisamente accelerato il passo! Le distanze sembrano accorciate, i tempi si sono ridotti, il mondo grande e vasto è diventato la piazza di un villaggio! Con facilità e in pochi istanti, si riesce a comunicare da un continente all’altro, grazie agli strabilianti progressi nel campo della tecnologia. Queste vittorie dell’uomo moderno sono a suo vantaggio quando, utilizzandole, le sa usare con saggezza!... il che non è poco! Il rischio però di essere strumentalizzato dalla propria scoperta o schiavizzato dalla propria vittoria tecnica è evidente. Più accelerano le comunicazioni, più l’uomo accelera, corre in tutti i sensi al punto di schizzare ed esplodere, senza poter più comunicare! La conquista tecnologica utilizzata senza coscienza non serve più l’uomo, ma lo distrugge, in quanto deve andare al passo della sua scoperta e diventare lui stesso tecnica. I suoi ritmi però, sono di un altro ordine.
Possiamo comprendere la persona solo nella sua unità, in quanto essa è il riflesso di Dio, perché creata a sua immagine e somiglianza. Quando a 25, 30 anni o anche più, non si sa bene chi si è, né dove si sta andando, quando ci si accorge di sfruttare appena un quarto della propria potenzialità, allora non è raro provare la necessità di ‘ricentrarsi’, costruendo nuovamente l’unità per ritrovare il filo conduttore della propria Vocazione!

 

Di fronte al rischio di disgregazione dell’uomo moderno, i raid Goum propongono la loro intuizione e le loro soluzioni che passano attraverso i piedi e questo nel modo più semplice!

 

Padre Stefano